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Video dallo spettacolo

Bello

“Papà?”
“Sì…” fece lui senza smettere di fissare l’acquario con i pesci morti, come il mio compianto nonno chiamava la tv.
“Come fai per le spese? Come fai per tutto?”
Abbassò il volume del televisore, quindi mise una mano in tasca e prese il taccuino. Lo sfogliò e dopo aver inforcato gli occhiali lesse a voce alta: “Ritirare la pensione di invalidità ogni venti del mese. Marcello viene ogni giorno alle dodici, Marcello compra da mangiare, Marcello cucina il pranzo e Marcello prepara la cena fredda da scaldare al microonde, Marcello lava i piatti, Marcello va via alle quattordici. Giorgia arriva il venerdì alle undici e pulisce casa…” Quindi prese fiato e completò quello che era stato il programma della sua vita negli ultimi dieci anni: “Vedo Carla dalle quindici alle sedici, tutti i giorni, bello.”
“Bello?”
“Bello, sì. C’è scritto bello.”
Tolse gli occhiali, ripose il taccuino, e mi ritrovai di nuovo sola, ma forse un po’ meno stringendo al petto con le lacrime agli occhi un comune aggettivo che si era guadagnato da quel momento il primo posto della classifica degli aggettivi per cui valga la pena vivere.
Bello.

Carla

Da Carla senza di Noi 

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Video dallo spettacolo teatrale e musicale dell'omonima band